NICK CAVE, UN VIAGGIO TRA AMORI PERDUTI, ANGOSCIA E REDENZIONE

C’è molto da dire di Nick Cave, una creatura che sembra uscita dai bassifondi della Parigi dello spleen o forse addirittura da un incubo di Lovecraft.
Quella fisionomia consumata dagli eccessi e dal dolore, quegli occhi tetri e profondi, quella persistente oscurità che lo avvolge.
Tutto concorre ad alimentare quell’allure da poeta maledetto che lo contraddistingue come un fil Rouge che dagli esordi nei primi anni 70 lo ha portato ad essere una delle più influenti icone della musica contemporanea.

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