IL SALVINI-VIRUS IL VERO TUMORE ITALIANO
L’italia è malata, il mondo è malato.
C’è un virus che serpeggia tra la popolazione mietendo vittime, un virus di cui ancora comprendiamo poco o nulla e che ha messo in ginocchio le maggiori economie mondiali in soli due mesi.
Che poca cosa che siamo noi esseri umani, imperi costruiti sul nulla, sulle ambizioni, su leggi di mercato imperanti e indici di borsa così autoritari da riuscire a modificare le politiche internazionali.
Tutte realtà che oggi finalmente pare possibile trasformare per restituire alla nostra specie quel decoro che abbiamo perso da troppo tempo.
Correttezza, verità, giustizia.
Valori per cui ha ancora senso combattere e che in questi giorni di Aprile ci devono rimanere ben impressi nella mente ma sopratutto nel cuore.
Valori che nel mondo di domani devono necessariamente venire prima di danaro e potere e che devono illuminare l’umanità verso nuovi lidi, nuove conquiste sociali, differenti e più funzionali sistemi politici.
La democrazia, come grandi pensatori di ogni epoca hanno evidenziato sta segnando il passo.
I suoi limiti risultano ormai non solo evidenti ma pericolosamente tragici.
I movimenti gentisti nazionalisti fanno breccia nelle masse di analfabeti funzionali e lo fanno attraverso i soliti strumenti: odio, rabbia, paura.
Lo possiamo vedere ogni giorno, sui social network orde di rabbiosi omuncoli si scagliano sull’uno o sull’altro travalicando le minime regole del bon ton e del rispetto, nascosti dietro un fugace paravento digitale che li rende anonimi ai più.
Diffondono fake news e credono a concetti che definire aberranti è poca cosa.
Parliamo di individui ormai completamente slegati dalla società a cui agognano di appartenere e che non riuscendoci per le loro ovvie limitazioni mentali si prodigano per distruggerla e per crearne un’altra a loro immagine e somiglianza.
Cose già viste, storie tristemente già note a chi abbia un minimo di conoscenza storica e sociale.
Frequentando I social network per lavoro ho potuto farmi un’idea molto precisa del marciume che contengono, sono come sacche infette di sottoculture blasfeme e ritagliarsi un angolo dove il confronto possa svolgersi con un minimo di educazione diventa sempre più difficile.
Se tra dieci anni dovessero chiedermi cosa mi è rimasto più impresso di questo periodo saprei bene come rispondere: Il virus che ci costringeva a casa, terribile mietitore, nulla era in confronto di un’altro ben più terribile male, quello del gentismo, dell’ignoranza, della bestialità fatta uomo.
Immagini orrende di salvini, fradicio fedifrago mojitiano che bacia rosari, esalta le folli troglodite, spumeggia e sbavazza di rabbiosa bile, berbe e imberbe pustola di pus sul viso di un’Italia terrorizzata.
Meloni, legnosa pescivendola dai tribali comportamenti ed agguerrita nemesi del bello del buono e di tutte le nobili cause.
Frasi di odio e morte, invidia, occhi laceri di menefreghismo e vuoti d’ogni profondo umano sentimento.
Scarti umani, come cartoline dall’inferno.
Non bastava il COVID-19 in questo anno funesto?
Anche l’infima rappresentazione dell’assurdo doveva capitarci?
Tumori maligni da estirpare, amputare, bruciare.
Ecco ecco ecco… mi sovverranno questi spasmi visivi, queste putrescenti icone di baphomettiana memoria.
Ma una cura verrà.
E’ tempo.
Christian Longatti