ERGASTOLO A SALVINI E MELONI TRADITORI DELLA PATRIA
Il Presidente del Consiglio ha catechizzato Salvini e Meloni, rispettivi leader dell’opposizione, scatenando un putiferio di critiche, poiché in diretta a reti unificate ha osato riferire al popolo italiano sulla infinita mole di palle e di spocchiosità che questi due individui usano per indebolire la Nazione.
A noi ingrati invece è piaciuto molto.
Certo, concordo sul fatto che politicamente avrebbe fatto meglio a snocciolare i consueti avvisi come uno stewart in un volo di linea, ma ricordiamoci sempre che Giuseppe Conte non è uno squalo politico, avvezzo alle trame più deplorevoli dello scibile umano, egli è una figura prestata alla politica e per adesso (anche se non è il suo mestiere) se la sta cavando egregiamente riuscendo a tenere testa all’asilo Italiota che è il nostro Parlamento.
L’etichetta avrebbe previsto la passiva e supina accettazione di tutte le angherie fanciullesche di un’opposizione che assomiglia più ad una scuola materna!
Sul protocollo posso anche essere d’accordo, poiché Conte non è uomo da stadio o bar e non dovrebbe scadere nella cloaca dove alberga la politica italiana, ma ieri c’è caduto, come cade l’onesto nelle grinfie dei bari e dei ladroni.
Ha fatto nomi e cognomi di chi fino a quel momento non ha fatto altro che raccontare menzogne sul suo operato travisando la realtà e piegandola alle loro libere interpretazioni funzionali alla campagna elettorale continua che portano avanti da anni.
Il cazzaro verde e Gollum avrebbero sicuramente preferito che avesse continuato a comportarsi da agnello sacrificale, fino ad auto sgozzarsi in diretta alla vigilia di questa pasqua insanguinata.
Questa nenia volgare da patridiota irredento, riguardo al fatto che non si debbano fare nomi e i cognomi non sta proprio in piedi.
Sostenere che Conte si sarebbe comportato meglio tacendo e omettendo di riferire i nomi di chi da sempre usa fake news e tecniche di distorsione della realtà, è equiparabile alla regola di quegli ambienti in cui l’omertà è la regola e se fai i nomi sei un infame!
“Mamma! Il Presidente del Consiglio ha fatto la spia!” Singhiozza l’opposizione…
Come i peggiori bulletti da quattro soldi, scappano a piangere “sotto le gonne” dei loro rispettivi elettorati facendo fare al Paese l’ennesima figura da cioccolatai.
Il momento storico attuale è equiparabile ad una vera e propria guerra, la quarantena è il moderno coprifuoco e le trincee sono gli ospedali, non i fucili ma le siringhe e le flebo sono le armi e tuttavia guerra è.
Ebbene, quando in guerra si denigra la patria, quando si fa’ disfattismo, quando si rema contro, quando si fa’ muro, è il momento per la patria di rispondere a tono.
E quando è chiaro che questi comportamenti derivino da rapporti occulti con stati stranieri (Metropol Affaire) allora la pena deve essere esemplare.
Dispositivo dell’art. 265 Codice penale
Chiunque, in tempo di guerra, diffonde o comunica voci o notizie false, esagerate o tendenziose, che possano destare pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico o altrimenti menomare la resistenza della nazione di fronte al nemico(1), o svolge comunque un’attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali(2), è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni.
La pena è non inferiore a quindici anni:
- 1) Se il fatto è commesso con propaganda o comunicazioni dirette a militari; (In questo caso come abbiamo detto i medici sono il nostro esercito)
- 2) Se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze con lo straniero(3).
La pena è dell’ergastolo se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze col nemico.
Christian Longatti
Andrea Gunetti
In guerra per il tradimento e sabotaggio al proprio paese e per tentativo di un golpe se avessero potuto …….solo l’ergastolo…..?
Si sono completamente d’accordo : l’ergastolo sarebbe persino ingiusto per chi come tanti lo hanno ricevuto per avere compiuto un solo anche se pur grave ma loro hanno tentato con ogni mezzo di far sì che la Patria ne avesse gravissimo movimento.!! Vanno puniti è severamente.!!!