SARDINE CONTRO SALVINI, UNA NUOVA SPERANZA

Le sardine sono nate da pochi giorni, capisco che ne abbiate una paura fottuta (un po’ come aver paura del buio, nell’ombra non si vede nulla e se ne si ha timore) ma non si può pretendere di sapere già tutto di loro o peggio di insinuare ipotesi senza costrutto alcuno.
Si pensi al fatto che quando Salvini entrò in politica era comunista (Leocavallino) poi secessionista padano, poi federalista ed infine nazionalista, insomma un cursus dishonorum di tutto rispetto.
Cosa avreste detto di un individuo del genere a due giorni dalla sua discesa in politica? Velo dico io cosa avreste detto: “Comunista zecca di merda! Torna nelle fogne!”.

Capite quindi, che inveire cercando di denigrare una neonata aggregazione di persone, è un comportamento del tutto puerile! 

Cosa ne sarebbe stato del vostro amato leader? Gli avreste negato, senza quartiere, la possibilità di divenire ciò che è adesso! (Sicuramente avreste fatto bene n.d.e.) Aver paura è legittimo, vi sentite minacciati da ciò che non conoscete, dal diverso, da chi non si allinea al vostro volgare pensiero unico.
Queste peculiarità sono tuttavia il sale del nostro sistema democratico e continuare a sbeffeggiare e deridere sarà solo la cartina tornasole delle vostre mancanze umane e sociali. 

Cosa sappiamo ad oggi delle Sardine? lo abbiamo chiesto agli amministratori del gruppo 6000 Sardine Torino (47.985 iscritti).
E’ un gruppo spontaneo nato dal rifiuto dell’odio e delle idee sovraniste e razziste; il gruppo è cresciuto ben oltre le aspettative degli amici che lo hanno creato, è importante ricordare che nessuno di loro ha tessere o partiti di riferimento e nemmeno le idee di ciascuno probabilmente combaciano esattamente con quelle degli altri; questa è la ricchezza dell’idea, tutti uniti da ideali di democrazia, solidarietà ed eguaglianza da condividere e difendere. 

Sono contrari ai fascismi delle attuali destre e non vogliono etichette (Søren Aabye Kierkegaard ringrazia n.d.e.); chi ha l’esigenza di applicare a tutto categorie partitiche o ideologiche o sospetta commistioni sotterranee può continuare a isolarsi secondo la tradizione di buona parte della politica italiana.

A fronte di questa dichiarazione risulta perciò bizzarro che un partito come quello di Salvini debba aver paura di soggetti che portano avanti concetti alla base della nostra democrazia, a meno che egli non sia un fervente antidemocratico. 

Pensateci un po’ su, poiché i politicanti (tutti senza eccezioni) vogliono eserciti di burattini fedeli da poter comandare, questo ci porta inevitabilmente a cedere su tutti i valori insiti nella democrazia.
Il sistema partitico italiano mortifica la democrazia stessa rendendola una scatola vuota. Questo processo porta alla guida del Paese degli inutili servi muti grati al padrone per l’opportunità concessagli. 

È per questo motivo che noi ingrati ci accaniamo tanto su voi lettori, poiché vogliamo farvi riflettere su quello che è diventato il sistema politico italiano: una cloaca, un postribolo di mentecatti, un’inutile scatolone senza senso alcuno! 

Insultare e minacciare l’avversario è l’evidente dimostrazione di quanto espresso.

Azioni diffamatorie portate a termine dai più rincoglioniti degli adepti partitici, per intenderci, quelli che sanno che non li caga nessuno e quindi leccano il culo nella speranza di ricevere una carezza.
La più becera delle azioni politiche, la deviazione che fa implodere la una società civile.
Tutta colpa dell’ignoranza e dell’insensibilità umana.

Andrea Gunetti

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