QUANDO LE SARDINE SI PAPPANO LO SQUALO
Squalo, no questa volta ho esagerato, semmai un fugu (pesce palla in giapponese).
Infatti salvini dopo essersi ingurgitato quasi tutto il prodotto nazionale di carni e prodotti colesterolemici ha assunto quell’aspetto tipico del lottatore di sumo o del deluso che si sfonda di cibo a causa della sua iniquità e della sua incapacità.
Un pesce solo e sparuto che vede di giorno in giorno gli abitanti del mare farsi più determinati a difendersi dalle sue fake news e dal suo rancore.
E così mentre il pesce palla salvini si aggira cupamente nei bassifondi del mare ecco giungere un enorme branco di sardine che lo accerchia, lo confonde e lo acceca riducendone drasticamente le possibilità mediatiche.
per un pesce che di popolarità ci vive è una cosa molto pericolosa e quindi messo alle strette, all’angolo come si suol dire, salvini attacca, sguinzaglia i suoi lacchè che si fiondano aggressivamente sul branco di sardine che però non può essere scalfito.
La sua forza è nel numero e nella strategia, una massa guizzante e scintillante che si chiude attorno al suo centro apparendo come una cosa sola, come un unico enorme organismo.
E’ messo male questo pesce salvini che si rende conto che con un nemico come questo anche il suo strapotere mediatico vacilla e rischia di ritorcersi contro di lui.
Dopo il fallimento su Tik Tok e la rivoluzione delle sardine il capitone nostrano non sa più che pesci pigliare ed ormai le sue parole d’odio ed i suoi proclami nazionalisti incominciano a non fare più effetto.
Che forza queste sardine, pesci piccoli è vero ma che stanno sconfiggendo un nemico che altri pesci grossi del panorama politico non sono stati in grado di scalfire.
Christian Longatti