LA STORIA DELL’ ASSURDA ESTINZIONE DELLA TIGRE DI GIAVA
Nel 1850, la tigre di Giava dominava l’intera isola indonesiana. Ciononostante in poco più di 100 anni, la famosa specie di tigre si è estinta per favorire il processo di popolazione e insediamento operata dall’ essere umano. In questo articolo cercheremo di spiegare più nel dettaglio cosa è successo.
La tigre di Giava
Paragonata con le specie di tigri più comuni, quella di Giava era assai piccola, basti pensare che l’esemplare adulto maschio misurava all’incirca 2 metri di lunghezza (per poco più di 100 chili), mentre l’esemplare femmina era notevolmente più piccola. Il perché delle ridotte dimensioni del felino era dovuto al fatto che su quell’isola, le prede erano di piccole dimensioni.
L’ estinzione del felino
Agli inizi del 900, la popolazione umana nell’isola di Giava non raggiungeva i 30 milioni. Ciononostante va menzionato che la produzione di riso non era sufficiente a coprire il fabbisogno locale, quindi le persone iniziarono una campagna di deforestazione (per poter installare delle piantagioni di riso e altro). Nel 1938, quando il disboscamento si era già concretizzato, solo un quinto del territorio era costituito solamente da vegetazione forestale, ciononostante la campagna messa in atto dai residenti continuò, e in pochissimi anni la parte costituita da foreste scese addirittura sotto l’ 8 %. La popolazione umana superò la quota degli 80 milioni, e purtroppo moltissimi animali ne pagarono le conseguenze, tra cui (soprattutto) la tigre di Giava (anche poiché era ritenuta pericolosa). La specie felina fu oggetto di massacri, bracconaggio e altre azioni volte a ridurre drasticamente il loro numero. Da citare è stato anche l’istituzione di diversi campi dove le tigri combattevano tra di loro (per intrattenere le persone). In tutto questo va detto che vennero istituiti delle riserve per favorire la sopravvivenza della famosa specie locale, ciononostante, le azioni di abbattimento non cessarono (anche nelle riserve stesse) e agli inizi degli anni 70 fu abbattuto un’esemplare femmina, ella fu l’ultima tigre di Giava vista dall’essere umano. Furono numerose le iniziative di ricerca della specie felina (al fine di constatare se esistevano ancora), ciononostante nessuno vide più nessuna tigre e quindi nel 1979 fu dichiarata ufficialmente l’estinzione.
E’ davvero questo il progresso?
La popolazione umana residente a Giava ha prosperato; ciononostante a pagare le spese di tutto questo sono state tutte le specie animali residenti nell’isola (tra cui la tigre di Giava). La domanda che ci dobbiamo porre è la seguente: fino a dove può spingersi l’essere umano pur di conseguire anche un sensibile miglioramento dei propri standard qualitativi della vita? In tutto questo c’è bisogno un’analisi approfondita delle cose poiché dobbiamo dare per assodata la consapevolezza che il pianeta Terra non è solamente dell’essere umano, quindi noi non abbiamo il diritto di decidere quale specie deve sopravvivere e quale no. Si spera che tale concetto entri il prima possibile nell’agenda politica degli Stati, altrimenti sempre più animali ne pagheranno le conseguenze.
Cosa ne pensi della vicenda della tigre di Giava? Ritieni che sia davvero questo il progresso? Se hai qualche idea da comunicare lasciaci un commento e condividi questo articolo con i tuoi amici. Per sostenerci lascia un like alle pagine Facebook “L’ Ingrato” e “L’ Ingrato sul territorio”.
Si ringrazia “Diregiovani.it” per l’immagine in evidenza.
Marco Galletti.