LA RELIGIOSITA’ DELLA POLITICA DA STADIO
Il titolo potrebbe sembrare un po’ provocatorio, ciononostante ci sono delle cose da analizzare, quindi è bene partire con ordine.
Le ideologie che non hanno ragione di esistere
Ebbene, siamo nel 2019 e c’è ancora la bigotta credenza che le ideologie hanno ancora ragione di esistere. Si parla ancora di destra e di sinistra quando in realtà è abbastanza risaputo che le 2 correnti di pensiero sono ormai morte e sepolte. Il capitalismo ha attirato a sé tutte le ideologie non mainstream (quelle contro il consumismo) e le ha corrotte con l’attrazione non tanto verso il denaro in sé, ma piuttosto verso il concetto di apparire in un modo piuttosto che in un altro. In sostanza si può dire che anche la persona più di sinistra è stata contagiata dalla paura di farsi piacere non tanto per le sue idee, ma piuttosto per come appare la sua persona, e questo purtroppo è un dato di fatto.
La distorta idea di essere contro le élite
Con l’avvento dei partiti populisti (come Lega e Movimento 5 stelle) abbiamo potuto toccare con mano l’idea di un popolo contro le élite. Ciononostante questa concezione delle idee è alquanto assurda poiché i partiti di cui abbiamo fatto menzione, anziché combattere le élite e i centri di potere, hanno preferito assumere dei connotati propri delle élite, più in particolare della élite mascherata, ovvero, hanno finto di fare quello che hanno detto e si sono limitati solamente a cambiare la natura della figura di chi comanda, in modo tale da dare alla concezione del potere dei connotati che più si rispecchiano con i loro obbiettivi.
Cosa vuol dire tutto questo?
Basti pensare che ora ci sono dei politici (di cui non faremo il nome) che hanno giustificato le loro azioni sostenendo che sono stati votati da tutti gli italiani quando in realtà non è proprio così (e purtroppo anche questa è un’ideologia che col tempo non sembra che si stia scemando). Questo concetto è assai pericoloso perché in sostanza, questa idea (quella di essere votati da tutti) dà la possibilità alle persone di spicco del mondo della politica odierna di fare delle “vaccate annunciate” al solo fine di riscuotere successo popolare sapendo che le azioni che annunciano faranno dei danni incalcolabili. Di esempi ce ne sono tanti, basti pensare alla bocciatura dello Ius Soli, ma anche alle misure di assistenza sociale come il reddito di cittadinanza (a nostro avviso una mancetta elettorale in cambio di voti per le europee).
Un pragmatismo che non esiste e il processo che ha reso la politica una funzione religiosa
Quando le forze di governo hanno annunciato la lotta alle élite (e alle ideologie obsolete) in realtà hanno semplicemente scelto di attaccare tutto quello che meno si rifaceva ai loro obbiettivi. La politica di adesso sembra più una ipocrita religione da 4 soldi dove ci si rifà a idee che non stanno né in cielo e né in terra. Hanno detto che avrebbero protetto la sovranità e l’identità popolare ma in realtà non hanno fatto nulla. Quello che è bene dire è che ora sembra che i 2 politici di spicco che guidano i 2 principali partiti del governo (Salvini e Di Maio) abbiano assunto la figura di “pontefici“, dove al posto del solito angelus si preferisce fare la “predica” sui propri profili social al fine di attirare a sé quanti più fedeli possibili. Inoltre è bene far presente che il nostro Stato è laico, eppure ci sono delle persone politiche (di cui non faremo il nome) che si richiamano alla religione (come se si volesse dire che c’è una religione giusta mentre le altre non valgono niente).
Quello di cui abbiamo parlato oggi serve a far capire che nonostante siamo in un’epoca moderna, ci sono ancora persone che si permettono di richiamarsi a concezioni della realtà assolutamente arcaiche e che distorcono la reale visione della realtà stessa. Si spera che le persone riescano ad uscire da questa gabbia di ignoranza al fine di poter capire cosa è giusto fare e cosa è giusto non fare.
Cosa ne pensi di questo articolo? Diccelo con un commento e condividi questo articolo con i tuoi amici. Per sostenerci lascia un like alle pagine Facebook “L’ Ingrato” e “L’ Ingrato sul territorio”.
Marco Galletti.