I PERICOLI DELLA DEMOCRAZIA
Il titolo quantomai forte, però analizzando diversi fattori, non possiamo che essere dell’idea che la democrazia può rappresentare un pericolo molto concreto per la stabilità ed il progresso delle aree nazionali e sovranazionali.
Cosa intendiamo per democrazia?
Esiste più di una risposta a questa domanda, perciò è bene procedere con ordine.
Il termine democrazia presuppone l’esistenza del suffragio universale (tutti possono votare) una grande conquista di secolari battaglie dove gli individui (di ogni estrazione sociale) hanno lottato con le unghie e con i denti al fine che venisse riconosciuta ad ognuno la possibilità di esprimersi politicamente.
Il motivo di tutto questo è stata la teoria che ogni individuo (raggiunta la maggiore età) fosse in grado di avere un certo senso critico della società, e di conseguenza di essere meritevole del diritto di esprimersi politicamente attraverso il voto.
La democrazia di oggi: un sistema che può creare gravi danni alla stabilità del paese
Col tempo purtroppo, il significato delle grandi battaglie per il diritto di voto è andato perduto e tutto questo ha avuto ed ha tutt’ora serissime ripercussioni. Molte persone non si informano più ed evitano di sviluppare una propria percezione critica, andando ad ingrossare i ranghi degli analfabeti funzionali, tutto questo genera una serie di dinamiche entropiche di difficile risoluzione.
Nella democrazia moderna, gli ignoranti, hanno lo stesso peso politico di un premio nobel e tutto questo ovviamente è un assurdo.
Per renderci conto delle reali condizioni del paese è bene prendere ad esempio la condivisione massiccia di fake news; in questo caso possiamo constatare che ci sono milioni di persone che prendono per vero delle notizie palesemente false (che hanno lo scopo di far indignare la gente).
Il concetto stesso di costituzione esula dalle competenze e dagli interessi di milioni di potenziali elettori.
Tutto questo si ripercuote sulle elezioni politiche sancendo la vittoria di partiti populisti e gentisti.
L’Epistocrazia: può il governo dei savi risollevare le sorti dei paesi?
Non esiste una verità certa, ciononostante è bene considerare il fenomeno dell’epistocrazia come possibile antidoto ai mali di cui abbiamo fatto menzione. Il promotore principale di questa teoria è il professore Jason Brennan, professore della Georgetown university e autore del libro “Against democracy” (contro la democrazia).
Secondo il professore: il suffragio universale ha sancito la vittoria dell’ignoranza (perché le persone non approfondiscono più le reali condizioni politiche e geopolitiche). Secondo Brennan, la soluzione a questo male è l’epistocrazia, cioè un sistema dove a votare sono le persone più colte ed empatiche che si interessano veramente alle sorti del paese (leggendo, approfondendo e sviluppando un senso critico delle cose).
Secondo Brennan, troppe sono le cose che sono state decise da persone che non avevano le competenze necessarie, e tutto questo ha dato origine ai problemi che possiamo osservare oggi.
Le parole dello scienziato politico italiano più famoso di sempre: un’importante lezione sulla democrazia
Per concludere l’articolo è bene riportare le parole di Giovanni Sartori (il padre della scienza politica italiana). Egli ha espresso una considerazione molto importante riguardante il concetto della democrazia, ora riporteremo le sue parole:
“Sarà, questa, maggiore democrazia. Ma per esserlo davvero a ogni incremento di demo-potere dovrebbe corrispondere un incremento di demo-sapere. Altrimenti la democrazia diventa un sistema di governo nel quale sono i più incompetenti a decidere. Il che vuol dire un sistema di governo suicida”.
Marco Galletti