FALLO DI BAVA
È tutta una questione di causa ed effetto: sulla vicenda che ha visto protagonisti i giocatori di Juventus e Sassuolo si sono scritti e si scriveranno ancora fiumi di parole e anche noi “Ingrati” non potevamo certo esimerci dal non immergerci nel calderone torbido della discussione.
Giusto condannare il gesto abominevole di Douglas Costa, precisando che a nostro parere quattro giornate son poche, confidiamo che la Juventus sappia gestire il giocatore a dovere soprattutto per i delicati equilibri nello spogliatoio, magari coinvolgendolo in un programma sull’insegnamento del “rispetto” nelle scuole calcio.
Ma attenzione a non idolatrare il provocatore! Forse non tutti si ricordano che una delle prime cose che insegnano nelle scuole calcio è come innervosire l’avversario costringendolo ad un fallo di reazione o come cadere in maniera spettacolare per confondere l’arbitro. Ma per capirci meglio facciamo un esempio pratico: quando in un bar scoppia una rissa tra due avventori e uno dei due viene accoltellato, i giudici puniscono solo chi ha colpito col coltello?
L’indagine svela la dinamica dei fatti e poi arrivano le condanne! Insomma ciascuno ha la sua colpa e per questo deve pagare.
Il rispetto sul campo dell’avversario è un valore fondamentale e quindi riteniamo che per far giustizia entrambi i giocatori debbano avere il coraggio di spiegarci l’intera dinamica, sempre che vogliano continuare a giocare nel nostro campionato e che si chiariscano chiedendosi scusa reciprocamente.
Nella vita vi saranno sempre “provocati e provocatori” e sta a noi fermare il gioco e mettere il rispetto sul giusto piedistallo.
Di giornate di squalifica non ne ne daremmo neanche una, poiché non si deve colpire il gruppo per l’immaturità di due individui. Piuttosto non li farei proprio giocare fin quando non ci vengono a raccontare tutta la vicenda, scusandosi tra loro e con la nazione tutta per il danno educativo e d’immagine arrecato.