IL CUORE FREDDO DEI SALVINIANI
L’empatia è di fatto una prerogativa che si sta progressivamente riducendo nei cuori degli uomini.
Individui moralmente avvizziti, culturalmente impauriti e socialmente reietti si aggregano sui social network in gruppi dove l’odio ed il rancore rappresentano l’unica forma di possibile dialogo.
Essere per i quali il male del prossimo è un degno salario per il quale vendere un’anima marcia e sozza.
Assistiamo quotidianamente a deliri in cui si minaccia e si insulta il diverso, Juncker con il suo incedere claudicante ne è un esempio, insultato sui social ed additato come ubriacone dai salviniani e dai meloniani ed invece vittima di un forte attacco di sciatica che gli causa terribili dolori.
O come i bambini morti che vengono descritti dagli stessi malnati ignoranti come bambolotti di un’ipotetico set cinematografico.
Purtroppo l’empatia e la compassione hanno abbandonato i lidi di questa Italia salviniana, alcuni preferiscono ipotetiche idee di complotto invece di una una più banale e triste verità.
una verità che però metterebbe in croce i loro leader, complici di aver sviluppato un idem sentire astioso e volgare, più adatto ad un mondo in cui l’uniformazione ad un ideale insano e malato era un obiettivo per cui aveva senso morire ed in cui l’ostracismo era la moneta per ottenere favori e riconoscenze dalle alte sfere.
Un mondo indegno d’esser vissuto, un dilagante malcostume che sarà necessario sovvertire quanto prima.
Quando il diverso, il malato, il sofferente diventano obiettivo di propaganda è il caso di passare un robusto colpo di spugna sulla lavagna e iniziare a scrivere una più degna storia per questa umanità involgarita e prepotente.
Christian Longatti
Andrea Gunetti
Immagine di Paolo Massagli