I SILVERCHAIR E LA POTENZA DEL GRUNGE AUSTRALIANO
All’interno del panorama della scena Grunge c’è una band che viene da molto lontano. Decisamente più lontano dalla città di Seattle, dove questo sottogenere è partito per conquistare tutto il mondo.
Insieme a gruppi del calibro di Nirvana, Pearl Jam, Sonic Youth, Soundgarden, Smashing Pumpkins, Melvins, Mother Love Bone, Mudhoney, Stone Temple Pilots, 7 Years Bitch, Candlebox e tanti altri i Silverchair meritano il loro giusto posto all’interno dei nomi che hanno reso grande il Grunge e il post Grunge.
Se è vera la cosiddetta “equazione” secondo la quale un gruppo non deve necessariamente provenire dalla cittadina dello stato di Washington, i Silverchair sono stati la più famosa eccezione che conferma la regola.
Provenienti da un sobborgo della cittadina australiana di Newcastle, nello Stato del Nuovo Galles Del Sud, la band vede nella sua formazione il cantante e chitarrista Daniel Johns, il batterista Ben Gillies e il bassista Chris Joannou.
Le sonorità dei Silverchair sono marcatamente influenzate da gruppi come Led Zeppelin, Black Sabbath e Deep Purple, permettendo loro di creare uno stile che permette loro di avere una propria identità stilistica che è una delle chiavi del successo della formazione australiana.
Iniziarono a farsi notare nel 1994, quando riuscirono a vincere un concorso a livello nazionale grazie alla loro canzone Tomorrow, brano che si rifà leggermente allo stile dei Pearl Jam. In quanto vincitori del concorso riuscirono ad incidere il brano e a realizzare un videoclip. Il brano passò nelle varie emittenti radiofoniche locali, destando l’interesse di ascoltatori e addetti ai lavori.
Nel 1995 vennero messi sotto contratto con l’etichetta Sony Music, con la quale diedero alle stampe il loro primo album Frogstomp che in pochi mesi ottenne un grande successo in tutto il mondo. Nel 1997 arrivò il secondo album intitolato Freak Show, dal quale vennero estrapolate le hit Freak, Cemetary e Abuse Me.
Il nome dei Silverchair inizia quindi ad essere conosciuto anche al di fuori dei confini australiani, ma manca ancora quella scossa che permetta loro di realizzare l’album della definitiva consacrazione di pubblico e di critica, che arriva nel 1999 con la pubblicazione di Neon Baloon. Degni di nota sono i brani Emotion Sickness e Anthem for the year 2000.
Segue un periodo dove i Silverchair pubblicarono altri album che non riuscirono ad avere lo stesso impatto delle loro pubblicazioni precedenti. Decideranno poi di sciogliersi nel 2011, anno in cui i componenti del gruppo si dedicheranno ad altri progetti musicali.
Nonostante siano stati in grado di vendere oltre sei milioni di album in tutto il mondo, il loro nome rimane conosciuto ai veri appassionati del genere Grunge e post Grunge di cui sono diventati veterani in tenera età. Una band tutta da scoprire ed ascoltare con il volume a stecca!