GIBSON DICHIARA BANCAROTTA: TRAMONTA IL FASCINO DELLA ROCKSTAR
E’ notizia di queste ore che la Gibson, noto marchio produttore di chitarre elettriche statunitense fondato nel 1902 e uno tra i più famosi ed apprezzati al mondo, ha dichiarato bancarotta. Non era una novità il fatto che la società non navigasse in buone acque, ma si pensava che si potesse congiurare ciò che nessuno avrebbe sperato per uno dei brand che hanno fatto la storia del rock.
I debiti della società ammontano ad una cifra complessiva di 150 milioni di dollari, frutto di investimenti azzardati e mal riusciti da parte dell’attuale amministrazione. La Gibson continuerà a produrre quegli strumenti diventati immortali grazie a leggende del calibro di Jimmy Page, Slash, Chuck Berry e Angus Young, solo per citare i suoi ambasciatori più illustri. La società dovrà quindi riorganizzarsi, chiudendo la divisione che si occupava della produzione di cuffie, casse e altri accessori elettronici.
La Gibson divenne rinomata per la produzione di modelli che sono entrati di diritto nell’immaginario collettivo del rock, quali la Les Paul, la SG, la E-335 e la Flying V. La sua storica rivale, la Fender, sta vivendo una situazione analoga. Il sogno americano è ormai giunto al capolinea, con la fine di uno dei suoi elementi più iconici.
I motivi che hanno portato alla crisi di due brand iconici per la storia e la diffusione stessa del rock sono però assai preoccupanti. I tempi cambaino e così anche i gusti delle nuove generazioni, le quali non mostrano più interessi nei confronti di un genere che, da troppo tempo, ha perso la sua centralità in una società che venera dei nuovi falsi idoli.
A quanto pare suonare una chitarra elettrica non è più una cosa ritenuta alla moda, portando di fatto tutto il genere musicale ad essere attrazione da museo. L’interesse dei giovani si sta lentamente spostando verso nuove sonorità dove l’imperioso suono di una chitarra tonante non è previsto. Finisce quindi un’era, dove il fascino della rockstar tramonta, diventando argomentazione buona da sciorinare sul buon vecchio viale dei ricordi.