SALVINI PERDE LA LEGA
Dopo aver dimostrato di aver definitivamente perso la bussola, togliendo la parola nord dal nome del partito, dopo aver preso decisioni che la maggioranza del movimento non approvava, dopo aver mandato in bancarotta tutta la baracca, licenziato quasi tutti i dipendenti della sede centrale, appoggiato alleanze con personaggi che nulla hanno a che fare con le ideologie e con gli obiettivi dichiarati nell’articolo 1 dello statuto, espulso chiunque non fosse d’accordo con le sue idee, dopo essersi contornato da minus habeas poltronari e ricattabili, dopo aver di fatto instaurato un regime di terrore stalinista all’interno del movimento, causandone l’annichilazione, ecco, dopo tutto questo, finalmente un ignoto militante ha deciso di rischiare e denunciare il felpettaro per irregolarità evidenti nell’ultimo congresso federale.
Una battaglia di carte che avrebbe dovuto iniziare molto tempo prima, quando la lega esisteva ancora, non ora che è solo più un ricettacolo di poltronari che lottano per il potere.
Veder cadere un populista come salvini non può che renderci pieni di gioia e di speranza per il nostro paese, che non ha più bisogno di comici e pagliacci ma di persone serie, assennate, valide.
Che cada Sansone con tutti i filistei, possa la scure scendere inarrestabile su tutti i fighetti imbellettati e leccaculo che hanno sostenuto il “mostro” mentre divorava i valori, le idee e le persone che alla lega avevano dato la vita.
Gli alleati se ne faranno una ragione, anzi, si stanno facendo quattro risate alle spalle del bambino salvino, pesato giudicato e trovato mancante.
Inadatto a governare, inadatto a legiferare, inadatto a comandare.
Un’ombra che ha solo distrutto e niente creato.
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AGGIORNAMENTO DEL 24 GENNAIO 2018
il felpettaro è terrorizzato, gli hanno riferito che in seguito alla denuncia contro di lui con ogni probabilità sarà defenestrato.
Per minimizzare i danni ha fondato un nuovo partito che raccoglierà tutti i leccaculisti che gli vanno dietro, disperatamente alla ricerca di poltrone e di favori, unici valori che riconoscono.
un partito distrutto da un individuo assetato di potere, annientato dal suo arrivismo e dai suoi bassi istinti, accompagnato dai suoi fedeli e malnati schiavi.