INDIPENDENZA CATALANA, A CHI GIOVA VERAMENTE?

Il popolo catalano si è recato alle “urne” questa domenica, un referendum strano, dalle caratteristiche che più hanno a che fare con interessi geopolitici che con le reali necessità delle persone.
D’altronde chi ha un minimo di cultura storica sa bene che qualsiasi rivoluzione, pacifica o cruenta è sempre stata manovrata da interessi economici ad alto livello a cui poco o nulla interessava il benessere degli individui.
E’ evidente che l’instabilità dell’Europa sia una caramella che fa gola a molti,
Gli USA, che dal canto loro stanno cercando di portare avanti politiche che hanno lo scopo di annientare i valori culturali e sociali intrinsechi ai popoli che compongono il territorio europeo sarebbero molto contenti di eliminare un competitor commerciale, trasformandolo in un passivo bacino economico in grado di supportare maggiormente le loro esportazioni.
La Russia a sua volta, cerca invece di sfruttare le criticità del substrato culturale, politico ed economico dell’Europa per difendersi dalla prepotenza statunitense, e nel contempo spinge per ottenere vantaggiosi contratti commerciali legati sopratutto al gas naturale.
In questo quadro geopolitico per nulla invitante intervengono personaggi inquietanti come George Soros, che di fatto, attraverso l’Open Society Foundation ha finanziato con 27.049 dollari il consiglio per la diplomazia pubblica della Catalogna.
Inutile dire che con ogni probabilità ulteriori importanti versamenti saranno giunti da altre fondazioni ombra.
George Soros è un uomo dei rothschild, infatti I legami dei Rothschild con il Quantum Fund di George Soros risalgono a prima della creazione del Quantum Fund N.V. la cui sede centrale è a Curaçao, nelle Antille Olandesi. Negli anni settanta George Soros insieme al socio Jim Rogers ha lavorato per la Arnold & S. Bleichroeder ,Inc. e per il Bleichroeder Fund, finanziaria che operava in sintonia con i Rothschild. Nel 1969 Soros lasciò in raporti amichevoli la Bleichroeder portandosi con sé un gruppo di investitori della stessa, muovendosi già allora nella direzione che avrebbe condotto alla creazione del Quantum Fund.
Si fa notare che la Bleichroeder di New York è attualmente, insieme alla Citibank N.A. di New York, la principale fiduciaria del Quantum Fund.
Interessi quindi che vanno al di la di popoli e nazioni, obiettivi che ormai hanno poco o nulla a che fare con l’aspetto economico e che puntano alla creazione di un nuovo e particolare asset globale dalle caratteristiche a dir poco criminali, in questo complesso gioco vince chi ha più schiavi e più territori e le regole sono complesse, legate a trattati internazionali, giochi di potere e viscidi personaggi.
L’attuale obiettivo di George Soros, è quello di destabilizzare l’Europa attraverso l’immigrazione forzata, i governi che non hanno accettato di farsi comprare, nella perversa visione di questi faccendieri, vanno smantellati e sostituiti con realtà politiche più ben disposte.
Torniamo quindi alla situazione catalana,
La Catalogna è una comunità autonoma spagnola situata all’estremità nord-orientale della penisola iberica, tra i Pirenei e il Mediterraneo. Copre un’area di 32 114 km², e ha una popolazione di 7 522 596 abitanti.

Di fatto, essendo una regione autonoma, già possiede altissimi livelli di autonomia dallo stato centrale, a tal punto che quando Madrid necessitò di fondi per coprire il grosso ammanco che le banche stavano creando per destabilizzare il paese, non obbligò i catalani, ma chiese alla regione la possibilità di avere da loro un aiuto economico.

La catalogna tuttavia non può legiferare su temi immigrazionistici, argomento che compete allo stato centrale (per ovvi motivi).
Barcellona e Madrid hanno posizioni diverse sui migranti.
La principale città della regione autonoma del Nord Est si è detta più volte disponibile ad un’accoglienza praticamente incondizionata.
Le politiche promosse dal governo Rajoy, invece, si sono concentrate su sofisticati sistemi di controllo e accordi bilaterali con le nazioni africane.
La Spagna è l’unica nazione europea a confinare con l’Africa, eppure è riuscita a tamponare quella che sarebbe potuta divenire una vera e propria invasione.
Ed ecco che si incomincia ad intravvedere un movente.
Che senso ha per una regione autonoma che già gode di incredibili benefici slegarsi completamente dallo stato centrale?
Da un punto di vista logico praticamente nessuno, infatti queste regioni sono più o meno come socie dello stato, ma a cui partecipano con un patto quasi leonino, ne hanno tutti i benefici senza praticamente avere svantaggi.
Ragion per cui oltre il 60% dei catalani ha optato per una giornata al mare invece di recarsi alle urne.
Tuttavia l’obiettivo dei banchieri è quello di far tremare l’Europa e con questa manovra moltissimi movimenti indipendentisti (che per inciso sono finanziati da russia o usa fin dagli anni 50) hanno rialzato la testa.
Il rischio è attualmente di ritrovarsi in un cul de sac in cui i nostri storici padroni e vicini di casa banchetteranno coi nostri cadaveri.
Oggi ha ancora senso parlare di secessione?
laddove il rischio sia così terribile ritengo che sia più sensato e funzionale puntare ad un federalismo ben strutturato, in grado di dare al popolo la sua autonomia e nel contempo proteggerci dagli attacchi di queste diaboliche bestie.

Christian Longatti
Andrea Gunetti

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