POLITICA CON LE PALLE O POLITICA DELLE PALLE?
La Politica e la Giustizia devono essere in sintonia tra di loro e non invadere inopportunamente le reciproche sfere di competenze: la Politica non invada la sfera dell’ illecito e la Magistratura riconosca la differenza tra condotte con finalità politica e condotte con finalità criminale.
La Politica però la smetta di essere ipocrita producendo leggi, talvolta inutilmente “criminogene”, che è la prima a non poter rispettare e la Magistratura la smetta di essere ipocrita nel fare azioni faziose per intromettersi ideologicamente nelle competizioni politiche.
Ipocrisia politica è produrre leggi demagogiche e insensate che impediscono e sanzionano condotte che invece sono naturali per poter fare politica in concreto: l’ azione politica richiede necessariamente dei costi di organizzazione territoriale e funzionale alla divulgazione delle proposte di ciascun partito (art. 49 Cost.: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale) e necessariamente richiede dei costi per il mantenimento delle persone che operano ai diversi livelli della politica.
Venendo al concreto:
Ad un segretario nazionale di partito, che esprime la sintesi delle proposte atte a determinare la politica nazionale, che subisce una esposizione personale e familiare di grandissimo rilievo ed impatto anche di immagine, andrebbe riconosciuto un appannaggio economico adeguato al peso, al prestigio, all’ impegno ed al rischio della sua funzione.
E’ un “costo della democrazia” che non dovrebbe dare alcun fastidio riconoscere.
Per falso moralismo e perbenismo becero non si vuole ammettere che ad un leader come Bossi (e questo può valere per tutti i capi “carismatici” di partito) possano essere attribuiti compensi economici – anche rilevanti per un cittadino comune, ma adeguati e proporzionati alla “statura” del leader politico – calibrati sulle sue condizioni di status e di ruolo.Non ci sarebbe nulla di scandaloso se si dicesse apertamente e si mettesse pubblicamente nella contabilità di partito che “al Segretario Federale compete una indennità di funzione per spese personali e della propria famiglia di tot euro al mese o all’ anno …”.
Massima trasparenza: a Bossi, capo partito, con condizioni di salute e di famiglia di particolare attenzione, servono 2milioni di euro all’ anno per spese non rendicontabili e forfettarie ?
E allora perchè non riconoscerlo e considerarlo fatto ammissibile e causa giustificabile per contabilizzazione ufficiale di partito ?
Se ci si liberasse di queste ipocrisie e si dicesse sempre con fondatezza e schiettezza “pane al pane e vino al vino” i giornalisti scandalistici verrebbero inchiodati alla loro maldicenza e stupidità.
Però bisogna avere le palle per saper riconoscere la cose giuste da quelle sbagliate.
Buonadomenica.
Marco Preioni