I KISS, QUARANT’ANNI DI HAIR METAL
“You wanted the best! You’ve got the best! The hottest band in the world… KISS!” Con questa frase, con la quale si aprono le esibizioni dal vivo dei Kiss, si può riassumere uno dei gruppi che con la propria carriera ha segnato le pagine più importanti della storia del rock.
Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si è scatenato sulle note dei brani più famosi della band Newyorkese: Detroit Rock City, I Was Made For Loving You, Lick It Up, Rock and Roll All Nite e tanti altri successi che sono diventati la colonna sonora di una generazione che ha imparato ad amare il gruppo dai volti pitturati.
Nato nel 1973 per volontà del bassista Gene Simmons e del chitarrista ritmico Paul Stanley dalle ceneri di un progetto precedente che gli altri membri avevano abbandonato, i Kiss devono al loro modo di apparire in pubblico la maggior parte del loro successo.
Fu così che la band provò diversi trucchi e costumi, fino a trovare ciò che li ha resi famosi. Ispirandosi alle maschere del teatro Kabuki, ogni componente del gruppo scelse un trucco iconico: il chitarrista e cantante Paul Stanley è Starchild, il bassista e cantante Gene Simmons (icona dei Kiss grazie anche all’inusuale lunghezza della sua lingua) è The Demon, i chitarristi Ace Frehley prima e Tommy Thayer poi sono The Spaceman, i batteristi Peter Chriss e in seguito Eric Singer sono The Catman mentre il chitarrista Vinnie Vincent è stato dal 1982 al 1984 il guerriero egiziano The Ankh Warrior.
I Kiss sono senza dubbio figli di quel rock che ha avuto la sua massima forma di espressione negli anni Ottanta con il cosiddetto Hair/Glam Metal, dove i gruppi di quel periodo facevano massiccio uso di vestiti e trucchi appariscenti per far convergere l’attenzione del pubblico sul loro aspetto e sulla loro musica.
Nel corso degli anni i Kiss sono diventati molto famosi, entrando di prepotenza all’interno della cultura popolare. Infatti sono diversi i film, le serie tv, i cartoni animati e i più+svariati oggetti di merchandise che vedono il gruppo di New York come protagonista. Sono stati in grado di alternare brani di successo che spaziavano da strutture pop passando a sonorità più granitiche dalle sfumature heavy metal e hard rock. Le classificazioni però tendono a voler inserire in una sorta di “recinto” culturale un concetto che porta ad un unico, grande risultato: quello di regalare emozioni di alta qualità.
Non è un caso se sono arrivati a festeggiare i quarant’anni di carriera all’interno di un mondo che fa della produzione musicale dozzinale una questione di successo dal punto di vista della quantità che va a discapito della qualità. E mentre sulla scena odierna si alterneranno sempre personaggi dal piglio inconsistente, che si ritireranno dopo aver visto un conto in banca con troppi zero rispetto al normale, le canzoni e i grandi concerti dei Kiss sapranno sempre riecheggiare da quelle casse che non aspettano altro che essere mandate in frantumi con delle sonorità dai connotati epici.