ISLAM CONTRO ISLAMISMO
Sabato 18 si è tenuto a Torino, presso l’auditorium del SERMIG una conferenza organizzata da Younis Tawfik e coadiuvata da Giampiero Leo, ex assessore alla cultura della giunta Ghigo.
Una giornata di cultura e dialogo, incentrata su una tematica delicata e complessa, l’Islam in contrapposizione con il suo più temibile nemico, l’islamismo.
Noi Ingrati non siamo propensi a definirci religiosi, ogni restrizione culturale ci sta stretta e preferiamo la libertà del non credere ai limiti impostici da antichi e polverosi testi e veicolati da uomini bramosi di gloria e potere, la complessità tuttavia degli equilibri socio economici a livello globale e nazionale ci obbligano ad approfondire anche argomenti che normalmente preferiremmo non sfiorare neppure.
Abbiamo potuto intervistare l’organizzatore della giornata, Younis Tawfik rappresentante del centro culturale Italo-Arabo Dar Al-Hikma, al quale abbiamo posto una delle nostre domande ingrate.
Younis ha risposto con eleganza e precisione meritandosi il nostro rispetto, valore che va al di la di ogni preconcetto umano o religioso.
Ecco dunque la domanda:
Considerato che le religioni hanno uno scopo politico e che la verità, se esiste, va cercata nelle più moderne e complesse teorie della fisica quantistica, in un’ottica di evoluzione spirituale collettiva, esiste la possibilità che l’Islam inizi una transizione storica per portare i suoi credenti a percorrere la complessa e difficoltosa strada che porterà finalmente l’umanità alla unificazione spirituale?
Younis Tawfik:
Non penso che sia fattibile, sopratutto nel prossimo futuro, in quanto le religioni hanno una storia di migliaia di anni, le tre religioni principali basate sull’antico testamento, Islam, Cristianesimo ed Ebraismo hanno avuto modo di radicarsi profondamente nelle menti dei loro fedeli.
Essendo di fatto le religioni dei centri di potere è impensabile che si giunga, allo stadio attuale, in modo volontario, ad una generalizzata fusione a favore della collettiva necessità di unità spirituale.
La strumentalizzazione della religione, iniziata nella notte dei tempi, quando si cercava di mitigare i timori e le paure dell’umanità ha portato fino a noi delle risposte che non riescono più a soddisfare l’uomo moderno, la scienza e la tecnologia spingono la religione ad evolvere, trovando risposte più coerenti con il sapere e riconciliandosi con i tempi.
L’essere umano di oggi non ha più nulla a che vedere con quello di millecinquecento anni fa.
In effetti continuando su questa strada si potrà arrivare un giorno ad un concetto unico, tutti noi religiosi, anche di diverse fedi siamo d’accordo che Dio è luce, anche Dante lo descrive così nella sua “Commedia”, l’essenza di questa luce è assoluta, ma cos’è questa luce? E’ qualcosa di metafisico a cui sono state attribuite connotazioni umane al fine di poterla spiegare alle masse.
Non sto dicendo eresie, nell’analizzare una Sura del Corano rafforzo il mio credo portandolo ad un concetto tangibile.
Giampiero Leo, ci ha parlato dell’obiettivo dell’evento, riuscire a far si che le religioni non possano diventare elementi di divisione culturale e sociale.
Inconcepibile per una società democratica cadere nell’errore dell’isolazionismo culturale.
E’ assurdo vedere come in certi quartieri ad esempio a Londra, la sharia si sia sostituita alla legge, ferendo di fatto al cuore il concetto stesso di stato democratico.
Altrettanto orribile è che la religione venga usata come scusa per atti di terrrorismo
Non si può uccidere in nome di Dio, la religione può essere solo portatrice di fede e di amore, sta a noi scegliere quali concetti degli antichi testi prendere ad esempio per renderci persone migliori.
In tutte le religioni ci sono riferimenti ad atti terribili perpetrati a scapito di innocenti, ma qual è lo spirito della religione se non ricercare il bene?
Sta a noi scegliere se essere fondamentalisti o religiosi, poiché sono concetti che non possono essere associati in alcun modo.
La presenza qui oggi di relatori di fama internazionale avvalora e sostiene il nostro operato, ottimamente definito nel titolo dell’evento: Islam contro Islamismo, un titolo che non lascia spazio ad interpretazioni, la religione non può e non deve lasciare spazio a violenza e morte.