E’ GIUSTO CRITICARE SALVINI PER L’ATTENTATO IN NUOVA ZELANDA?

Noi ingrati siamo ben contenti di attaccare Salvini ed i salviniani, attribuirgli connotati negativi per noi è una festa, quando cadrà, poiché cadrà, noi apriremo champagne e mangeremo ostriche alla faccia sua.
Ma oggi non possiamo essere d’accordo coi i media, non è Salvini infatti ad inventare le idee populiste e gentiste, egli se ne fa’ solo portavoce, esprime quello che la nostra idiota maggioranza pensa e crede, tutta gentaglia che non dovrebbe neanche votare e purtroppo invece parla e si esprime.

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ODE A KEITH FLINT, CANTANTE DEI “THE PRODIGY”

Il cantante, Keith Flint, uomo assolutamente istrionico e travolgente oggi non è più tra noi, si è tolto la vita a soli 49 anni, chiudendo idealmente quell’epoca della storia della musica che come poche altre ha saputo ridefinire ritmo e caos, asservendoli ad un ideale di ribellione dalle tendenze quasi nichiliste, anarchiche, disilluse.

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NICK CAVE, UN VIAGGIO TRA AMORI PERDUTI, ANGOSCIA E REDENZIONE

C’è molto da dire di Nick Cave, una creatura che sembra uscita dai bassifondi della Parigi dello spleen o forse addirittura da un incubo di Lovecraft.
Quella fisionomia consumata dagli eccessi e dal dolore, quegli occhi tetri e profondi, quella persistente oscurità che lo avvolge.
Tutto concorre ad alimentare quell’allure da poeta maledetto che lo contraddistingue come un fil Rouge che dagli esordi nei primi anni 70 lo ha portato ad essere una delle più influenti icone della musica contemporanea.

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BRANDON LEE, LA SORTE DI UN’ARTISTA MALEDETTO

Essere figli d’arte non sempre è una cosa semplice: tra i tanti che scelgono una vita agiata fatta di comodità nonostante la nomea del raccomandato, molti faticano a portare il peso del nome dell’illustre genitore. Questo perchè tutti si aspettano che possano raccoglierne l’eredità e replicare quanto fatto da loro, senza prendere in considerazione che c’è chi desidera intraprendere tutt’altra strada.

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ECCO COME MUORE UN EROE DELLO SPORT

Nella storia dello sport italiano ci sono protagonisti capaci di compiere imprese eccezionali che però, purtroppo, non riempiono le prime pagine dei giornali perchè erroneamente ritenute poco interessanti o non in grado di smuovere l’interesse del grande pubblico. Tra questi protagonisti vi è stato anche Christian Daghio, campione mondiale di Thai Boxe e pugilato, morto il 2 novembre mentre era impegnato in un match di boxe valido per il titolo mondiale dei pesi supermedi.

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31 OTTOBRE: IL GIORNO DE LI MORTACCI VOSTRI

Prendete le zucche, gli scheletri, i vampiri e gli zombie che in questi giorni stanno invadendo negozi, palinsesti televisivi e gettateli nel cesso. L’Halloween che ci hanno voluto appiccicare addosso come una virulente ricorrenza non ci appartiene. O meglio, non questa versione meramente venale.

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A YULIN SI PALESA L’INUTILITA’ UMANA

V’è una città, nel sud della Cina dove ogni anno per “tradizione” si organizza un importante festival gastronomico che tuttavia a noi occidentali fa’ l’effetto di un violento e barbaro pugno sullo stomaco.
Il festival infatti è incentrato sulla vendita della carne di cane, un business che in Cina consente a migliaia di famiglie di poter sopravvivere in una economia complessa e fortemente competitiva.
Le condizioni degli animali sono terribili, ammassati in piccole gabbie, pungolati con lunghi bastoni, cotti su graticole improvvisate per essere smembrati e venduti agli avventori degli innumerevoli banchetti fieristici di quella che pare essere più un’ecatombe che una festa.

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IL CUORE FREDDO DEI SALVINIANI

come i bambini morti che vengono descritti dagli stessi malnati ignoranti come bambolotti di un’ipotetico set cinematografico.
Purtroppo l’empatia e la compassione hanno abbandonato i lidi di questa Italia salviniana, alcuni preferiscono ipotetiche idee di complotto invece di una una più banale e triste verità.

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INCIDENTI DI PIAZZA SAN CARLO: TROVATI I VERI COLPEVOLI?

Vi proponiamo le riflessioni di un nostro lettore, da noi rimaneggiate in salsa ingrata. La scorsa settimana sono arrivate le prime condanne per gli incidenti avvenuti lo scorso anno in Piazza San Carlo. L’elegante salotto della città è diventato teatro del terrore che ha monopolizzato l’opinione pubblica nazionale per diversi giorni. I veri imputati, colpevoli di reati del calibro di omicidio, procurato allarme e mancata vigilanza si sono nascosti dietro ad altre motivazioni per spostare l’attenzione mediatica dalle loro responsabilità.

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DISCORSI D’ODIO, COME LI ODIO

Una signora che urla frasi folli e frutto di dissociazione mentale contro le forze dell’ordine è diventata un caso mediatico.
In questa vigilia elettorale incandescente non c’è fine al peggio, tutte le parti in causa hanno saputo tirare fuori il peggio dalle loro truppe cammelllate.

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