A ROMA SI INSTAURA IL TERZO TRIUMVIRATO

Dopo Pompeo, Cesare e Crasso nel 60 a.c. seguiti da Ottaviano, Antonio e Lepido nel 43 a.c. si è dovuto attendere 2061 anni per rivedere sulla scena politica romana l’instaurazione di un terzo triumvirato, quello di Conte, salvini e Di Maio.
Sappiamo che ogni volta l’alleanza durò poco e si passò alla guerra civile a causa delle inevitabili rivalità tra i triumviri e le divergenze che tra essi si erano venute a creare.

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ITALIANI, OSTAGGIO DEI POPULISTI

Mentre il Quirinale, nella persona del Presidente Mattarella sta cercando di risolvere la situazione Governo con l’aiuto di Cottarelli dalla strada il felpetta populista sbraita ed urla come un banditore fomentando le masse e rendendo sempre più delicata la già terribile situazione che egli stesso ha contribuito, il larga parte, a creare.

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ALLA VIA COSI’

L’analfabetismo funzionale degli elettori populisti a quanto pare causa, oltre che l’ovvia incomprensione del mondo in cui si vive, anche dei prepotenti vuoti di memoria che possono cancellare ogni dato incamerato nel loro cervellino rendendoli incapaci di ricordarsi fatti banali e scontati.
Fatti badate bene che risultano ovvi a tutti tranne che a loro e che come capita ai malati dai Alzheimer li spingono a dimostrare con violenza e rabbia la loro triste situazione.

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LA PAURA DEI MERCATI CONTINUA

In attesa che Cottarelli finalizzi la lista dei ministri l’opinione degli investitori sulla stabilità dell’Italia è evidentemente ancora bassissima, lo spread sale a quota 230 e le borse subiscono un forte calo che di fatto annulla ogni utile dall’inizio dell’anno.
Questi i risultati che il governo del cambiamento ha portato alla nazione in soli due mesi, complimenti.

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REPUBBLICA PRESIDENZIALE O DELLE BANANE?

Come fare per evitare il governo e mantenere un minimo di credibilità politica?
Impuntarsi irresponsabilmente su un nome, tale Savona ha consentito alla fazione populista di evitare di cadere nella trappola governo che ora dovrà essere risolta da un pool tecnico, seguito a breve distanza temporale da una nuova elezione.
Inevitabile la rottura dell’alleanza, peraltro prevista dal felpetta nazionale, che da subito si è dedicato alla nuova campagna elettorale alla quale ha fin d’ora deciso di dare prepotenti toni anti Quirinale ed anti europeisti, rubando la scena a Di Maio ed al movimento pentastellato che purtroppo non si era reso conto di quanto astuto e pericoloso fosse il suo finto alleato politico e di come il suo operato li avrebbe danneggiati.

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L’ITALIA E L’INFLUENZA

Una curiosità che merita scrivere riguarda il trend topic politico di oggi: l’articolo 92 della costituzione.
Un picco incredibile che dimostra che la maggior parte degli elettori non ha la minima preparazione civica ed incuriosito dal guazzabuglio creatosi attorno alla figura di Savona ha cercato lumi sul più famoso motore di ricerca del mondo.
La Germania è la nazione trainante dell’economia europea, è un fatto e come tale va accettato, se non siamo noi a condurre questa alleanza c’è un motivo preciso che va’ ricercato nell’incompetenza e nel pressappochismo della nostra classe politica e dirigente.

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PERCHE’ IL COSTO DEL POPULISMO E’ TROPPO ALTO

La politica ha sempre avuto la funzione di tutelare gli interessi di individui residenti all’interno di specifiche aree geografiche, oggi l’area di cui facciamo parte non è più l’Italia, è l’Europa.
Il potere della zona euro da sempre è stata una fastidiosa spina nel fianco per i macro stati che dominano il mondo e da sempre forze esterne cercano di ridurre il potere di questa nostra culla culturale al fine di aumentare il loro potere ed arricchire le loro economie.

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MA QUANTO CONTA CONTE IN FIN DEI CONTI

Il suo curriculum ha lasciato attoniti i corrispondenti internazionali a causa delle sue “lacune” ed in altre epoche con ogni probabilità sarebbe stato sufficiente solo ad allontanarlo da ogni ambiente politico ma oggi il contesto è decisamente cambiato.
A rispetto infatti dei suoi sostenitori egli appare come un angnolo mandato dallo signore, pare che incredibilmente abbia anche lavorato qualche giorno in vita sua, incredibile!!!!

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UNA NAZIONE TRADITA

La trade union di questi due movimenti va a cancellare in modo definitivo tutte le promesse elettorali fatte dai due leader (salvini e di maio) nel corso della campagna elettorale.
Di fatto l’esistenza stessa di questa alleanza definisce un nuovo e drammatico cambio di rotta della politica nazionalpopolare sul suolo italico, se dovessimo dare una definizione a questo tipo di politica la chiameremmo fanfaronaggine acchiappavoti nazionalpopulista (FAN).

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CONTRATTO PER IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO? 

Un contratto tra due forze politiche che si trovano esattamente agli antipodi però era uno scalino al quale, malgrado la bruttura e l’imbarbarimento a cui ormai siamo giunti, non eravamo ancora approdati.
Le inevitabili difficoltà di siglare un tale tipo di accordo si manifestano con prepotente evidenza nel documento, pubblicato ieri dalle maggiori testate giornalistiche, e di cui la maggior parte dei punti salienti sono ancora oggetto di discussione.
Secondo salvini, tale accordo è quasi completo, lui sostiene che è pronto al 90%.
Sarà vero?

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