Lunedì a torino si è tenuto un incontro in sostegno al popolo Kurdo a nostro avviso fondamentale per comprendere come lo spirito delle donne e degli uomini Kurdi sia quello di combattenti per la libertà e per la pace.
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C’era un tempo in cui destra e sinistra si confrontavano cercando di imporre le loro idee, estremi che convergevano in quella che divenne una vera e propria guerra, consumata con attentati, massacri e vendette.
Un tempo pervaso dall’odio e dalla strategia della tensione che oscurò la nazione per più di vent’anni.
Quei periodi sono fortunatamente passati e non torneranno, non servono più, oggi non serve terrorizzare l’elettorato con attentati e disordini, oggi bastano solo le parole di un disadattato qualsiasi, disposto a sparare qualche idiozia per comprarsi un target di elettori desideroso di credere nell’ennesimo falso dio che come la maggior parte degli dei hanno solo a cuore il potere ed il proprio personale interesse.
Gianrico Carofiglio, uomo di cultura e di lettere dunque, un “professorone” secondo le schiere salviniane ignoranti e becere che contro di lui si sono schierate dopo la sua intervista a “di Martedì” su La7.
Colpevole secondo i patridioti di aver osato attaccare il loro duce, al secolo matteo salvini (volutamente scritto in minuscolo).
Vi proponiamo questo incontro in sostegno al popolo Kurdo a nostro avviso fondamentale per comprendere come lo spirito delle donne e degli uomini Kurdi sia quello di combattenti per la libertà e per la pace.
Durante lo svolgimento dei lavori, potrete ascoltare testimonianze “vive” dal Rojava, godere della lettura di poesie particolarmente toccanti.
A quanto pare il padre ha un parere molto preciso del movimento salviniano ed ha chiaramente espresso quanto segue: “Non voto mia figlia leghista. Il suo partito gioca con le paure degli italiani” .
E’ fin troppo gentile il signor Borgonzoni, che per amore non esagera con le critiche ma che nel rispetto di se stesso e del prossimo si sente in dovere di esprimere chiaramente una posizione in aperto contrasto con gli interessi della sua stessa figlia.
Tutti abbiamo un amico che non perde mai l’occasione per starsene zitto, ed in qualsiasi posto pare ce ne sia uno, anche in politica.
salvini in seguito ai fatti occorsi durante la partita Verona Brescia, dove la curva sud del Verona ha insultato con cori razzisti il popolare calciatore, ha come di consueto dichiarato: “Con 20mila posti di lavoro a rischio, Balotelli è l’ultima delle mie preoccupazioni, l’ultima l’ultima l’ultima”.
Scalpore al senato per la scelta dei catto-patridioti di non alzarsi in piedi per omaggiare la senatrice Segre, reduce dei campi di sterminio nazisti e attiva testimone della Shoah italiana.
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Ha ragione Renzi quando parla di un rinnovamento della politica, della necessità di portare il dialogo a più alti livelli, di educare l’elettorato, di confrontarsi in modo più colto e democratico.
Tuttavia un conto è parlare e l’altro è fare.
he l’iniquità dell’elettorato fosse giunta a bassissimi livelli lo sapevamo e già ci rendevamo conto che in Umbria, anche e sopratutto in virtù della vacuità delle forze politiche in antitesi alla destra a trazione salviniana, avrebbero stravinto i nazionalisti.
Niente di grave comunque, è sempre il solito disegno perverso che si ripete anno dopo anno senza mai dare veramente alle persone quello che è stato promesso.
Stiamo assistendo non alla vittoria di una nuova politica del fare ma all’ennesima politica del raffazzonarsi, dell’accaparrarsi, del favorire l’amico e dell’infischiarsene grandemente dell’elettore medio.
Ci rendiamo conto che i percorsi sono estesi e che quindi i costi per recintare e mettere in sicurezza la pista sono ingenti tuttavia va considerato che quello che oggi è stato solo uno spavento per il povero Iannone e per l’altrettanto povero canguro avrebbe facilmente potuto trasformarsi in un incidente mortale per entrambi.
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