LA SAMBA DELLO SCOGLIONAMENTO
“Potete stare a meno di un metro, se avete la mascherina.
Potete uscire e fare Jogging ma non nel senso di fare Jogging, cioè correre, ma nel senso di fare Jogging camminando con vostro figlio piccolo. Ma non oltre i duecento metri da casa e comunque per poco tempo.”
Potete accedere al sito dell’Inps e chiedere i 600 Euro, se siete autonomi e liberi professionisti, e però mettetevi in fila perché ci sono 100 persone al secondo che fanno la stessa cosa. Per cui il sito non vi fa accedere. C’è di positivo però che nel frattempo potete riuscire a entrare nel profilo di qualcun altro avendo contezza dell’intera filiera dei suoi dati personali in spregio alla legge sulla riservatezza dei dati.
Nell’Italia in cui un assessore grida allo scandalo perché il Governo consente qualcosa che lui vorrebbe vietato per gli altri, ma autorizzato invece per se stesso; nell’Italia in cui il Coronavirus è diventato uno spettacolo, ormai vale tutto: anche continuare a prenderlo per il culo, questo popolo fatto di leggerezza e di dolore. E la rabbia aumenta.
Ieri a Milano abbiamo assistito all’ennesima palese violazione di una norma oggi preziosa, che è il distanziamento sociale. Lunedi sera abbiamo visto la consueta mancanza di etica nei nosocomi del mezzogiorno a Report. E nessuno ha fatto nulla. Tutto resta com’è. Non c’è mai un cazzo di politico, del mezzogiorno o del settentrione, che prenda per il bavero il ministro competente, che rompa le palle a un giornalista, per chiedere che s’interrompa questa catena del male.
No, al contrario. Nello scoglionamento nichilista di un’Italia inginocchiata ai poteri forti e che si autoassolve per ogni passo compiuto verso la rassegnazione, e l’autocommiserazione, l’Italiano accetta il suo destino ineluttabile: quello di subire i soprusi degli arroganti. Balla la musica che gli chiedono di ballare: il samba dello scoglionamento.
Intanto continua l’ineffabile balletto delle cifre, taroccate alla luce del sole. Continua l’estenuante insolenza di un sistema sanitario che si arrabatta, che assolve ai suoi doveri, tra il senso dello Stato di molti suoi protagonisti, e l’indecenza di norme che sono un’offesa alla dignità umana. Per cui se sei il Presidente della Corte Costituzionale, giudice tra giudici, e hai due linee di febbre, allora ti fanno subito il tampone. Se invece sei una maestra delle elementari puoi al massimo fare una telefonata al tuo medico di base, sempre che tu riesca a trovarlo, e (al massimo) ti dicono di restare in isolamento in caso di manifesta declinazione dei sintomi del Covid-19, ma fosse mai che qualcuno si preoccupi di fare un tampone che sia uno.
Nel frattempo a Bergamo dichiarano di avere il doppio dei morti ufficialmente registrati all’anagrafe. Sono tutti quelli morti a casa, perché la sanità migliore del Paese, quella lombarda, non li ha neppure visitati.
Ma il samba ha il suo ritmo e non ammette deroghe. Arriverà presto una cura, cita il laziale virologo più famoso del Paese. Il quale, bacchettato da altri colleghi, viene invitato a tenere chiusa la bocca ogni tanto. Ma lui sa già di avere la sua tolda di comando mediatico ogni domenica. Ogni maledetta domenica lui pontifica, senza contraddittorio, del bene e del male. La chiamano informazione. Invece è il samba dello scoglionamento.
110.574 casi di Coronavirus e 13.155 decessi. E i tamponi non ci sono manco oggi. E le mascherine e i camici idrorepellenti scarseggiano anche oggi. In compenso alla consueta conferenza lombarda oggi c’era anche Gerry Scotti. La vita è tutta un quiz, avrebbero detto a Indietro tutta. Esattamente la rotta seguita dal Paese Italia. Indietro su tutto. A partire dell’onestà
Max Rigano