LE FRECCIATE DI BERRUTO AL GOVERNO GIALLO-VERDE
Mauro Berruto, uomo di sport e di cultura si sfoga su Facebook con una lettera pesantissima di accuse e di considerazioni più che corrette contro questo iniquo governo.
Una di quelle lettere che lasciano il segno, in cui i nomi degli accusati, omessi non per rispetto ma per tutelarsi da cause e querele, risultano comunque piuttosto chiari a chi conosce il brutto mondo della lega e del movimento pentastellato.
Un Brutto mondo fatto di promesse vuote e parole al vento, populismo e banalità, idiozia ed ignoranza.
Proponiamo qui il testo integrale della lettera di Mauro Berruto, a nostro avviso un documento storico che fa’ da spartiacque in un momento delicatissimo.
Un documento che definisce come le responsabilità di questo governo vadano imputate ad entrambi i movimenti che lo compongono, ree di evidente incapacità.
Una mia lettera aperta al governo giallo-verde: Cialtroni. Il vostro difetto non è l’incapacità, ma l’arroganza. La vostra colpa non è di non aver idea di come si governi un Paese, ma quello di credere di saperlo fare e di aver fatto credere di saperlo fare. Vi siete smentiti su tutto. Avete dimostrato un’incompetenza abissale, tipica di chi crede di poter parlare di immunologia avendo studiato su Facebook, di politiche del lavoro avendo fatto lo steward al San Paolo o di riforma dello sport avendo fatto l’istruttore in una palestra della Virgin (gli esempi si riferiscono a fatti e persone realmente esistiti!). Decine di piroette da circo non vi risparmiano il fatto di esservi dimostrati più trasformisti dei peggiori trasformisti. Avete fatto retromarcia su Euro, Europa, salvataggi delle banche, streaming, impeachment, Tap, Tav, Ilva, chiusure domenicali, alleanze di governo, voti di fiducia, Nato, Ius soli, accise, condoni, trivellazioni, F35 e chissà quante altre cose. Sono talmente tante che non riesco a ricordare! Siete il peggior governo della storia di questo Paese e siete riusciti a raggiungere questo traguardo in poco più di sei mesi. Nonostante questo non accettate l’evidenza di essere inadeguati. Sarete spazzati via dalla storia, questo è certo. Ma prima farete dei danni. Tanti. Lascerete morti e feriti sul campo (e in mare) e ci vorrà del tempo prima di poter calcolare per bene il disastro creato e il deserto intellettuale e morale che avrete generato. Sì, perché oltre ai danni all’economia, al mondo del lavoro, alla salute (proprio quella fisica) del Paese, alla capacità di aver ridato polmoni a odio, rabbia, razzismo, fascismo ci saranno anche danni che non si potranno quantificare con la calcolatrice, quelli che farete agli esseri umani. Non mi riferisco (solo) agli stranieri con la cui vita giocate, tenendoli in mezzo al mare in un modo disumano o ai clochard a cui vi bullate di buttare le coperte in un cassonetto, ma al cervello e all’umanità di tanto nostri connazionali, specialmente quelli più giovani. State insegnando ai ragazzi, ai nostri giovani, che studiare non serve a niente, state seminando incompetenza, bullismo, arroganza, sfregio delle istituzioni di qualunque genere. Siete riusciti a sbeffeggiare lo Stato, la Chiesa, il Presidente della Repubblica, il Papa. Avete sventolato il Vangelo e il Rosario usandoli come quei fondamentalisti dai quali ci dite di volerci difendere. Un po’ come offrire un bicchiere di acqua zuccherata dentro a cui c’è una pillola di veleno. È perfino peggio dell’essere crudeli e basta: significa essere crudeli con metodo, con premeditazione. Quelle persone in difficoltà (di nuovo parlo dei nostri concittadini non degli immigrati) che avete strumentalmente usato per raggiungere il vostro scopo, sono la vostra spada di Damocle e saranno proprio loro a travolgervi e a spazzarvi via. Proprio quelle persone che hanno paura, che fanno fatica davvero (mentre la madre della vice Presidente del Senato ricorre al Tar, perdendo, alla richiesta di lasciare una casa popolare). Proprio perché avete giocato con la loro paura e rabbia. Nel frattempo continuate pure ad attaccare quella che voi chiamate élite. Per dire, avete schedato gli uomini di scienza. Sono operazioni che se aveste studiato un po’ di storia, vi farebbero venire in mente qualcosa di già visto. Sicuramente, ai più anziani, qualcosa viene in mente di sicuro: ne hanno già viste di persone come voi. Peggio di voi, forse, no. Non credo sia possibile, ma di gentaglia arrogante e inadeguata ne è già passata tanta e alla fine, ineluttabilmente, è stata spazzata via. Non passerà giorno, in questo 2019, in cui io e tanti altri faremo tutto il possibile per accelerare il fatto che voi diventiate un orribile ricordo. Qualcosa di talmente spregevole da non poter dimenticare, in modo da diventare uno di quei vaccini, ai quale (infatti) non credete. Voi e i vostri eroi, bulletti di periferia, che buttano nei cassonetti le coperte ai senzatetto, che sfilano urlando slogan razzisti, che metteranno in tasca il reddito di cittadinanza (se mai almeno questo lo farete) continuando a lavorare regolarmente in nero, che condoneranno un’evasione fiscale o una casa fuorilegge a Ischia. Un po’ come quei sciacalli che ridevano alla notizia del terremoto. Ricordate? Un po’ come quegli artigiani che: “Finalmente al governo qualcuno di onesto! Dottore, facciamo 120 euro con la fattura o 100 cash e non ci pensiamo più?” Già, “l’onestà tornerà di moda” dicevate, insegnando al Paese la disonestà. Siete macellai che si fingono chef di ristoranti vegani. Vi ha presi a schiaffi istituzionali il Presidente Mattarella, nel suo discorso al Paese, vi prenderà a schiaffi il Paese, democraticamente, ci mancherebbe. Perché questo è il Paese di Dante Alighieri, di Leonardo, di Michelangelo, di Giotto, di San Francesco, di De Gasperi, di Einaudi, di Togliatti, di Berlinguer, di Pertini e guardate cosa arrivo a dire, cari cialtroni, persino di Almirante. Questo è il Paese di Venezia, di Firenze, di Siena, di Roma, di Napoli, di Palermo, di Torino. Dell’arte, della cultura, della scienza, della tecnologia, della biodiversità. Ma come è possibile che tutto questo sia finito nelle vostre mani sciagurate? Non solo qualcuno lo ha permesso, creando un vuoto riempito dal vostro livore e dalla vostra arroganza, ma c’è anche chi ha preferito stare a guardare. “Odio gli indifferenti”, diceva Antonio Gramsci e io non sopporto più né voi né tutti quelli che vi stanno a guardare, senza fare o dire niente. Siete la sciagura di questo Paese, che grazie al cielo, è talmente grande, pieno di intelligenza e di bellezza che vi spazzerà via e vi condannerà a dover rappresentare per sempre l’esempio perfetto dell’incompetenza assoluta, del vuoto morale e culturale. Io non vado via. Resto qui a presidiare il territorio e a fare quello che posso per restituirlo, ripulito da questa immondizia, a chi verrà dopo grazie a una doppia operazione: un Risorgimento, che ci restituisca un’unità nazionale vera, (niente a che fare con quello che fate finta di raccontare) e un Rinascimento, di bellezza, di cultura, di ambizioni, di sogni. Io non vado via. Resto qui, perché il mio Paese lo rivoglio indietro. E quando infilare un messaggio di odio fra un paio di foto di gattini o del piatto della cena non funzionerà più, questo Paese ritornerà ad essere il più bello del mondo. Sì, perché questo crimine è proprio imperdonabile: avete imbruttito il Paese più bello del mondo. Siete vandali che hanno disegnato i baffi sulla tela della Gioconda, avete abbattuto con le vostre ruspe il Colosseo e la Torre di Pisa, avete imbrattato con lo spray e con una frase volgare e sgrammaticata il marmo della Valle dei Templi. Ricostruiremo, ripuliremo e ricorderemo. Perché siete un pericolosissimo niente, ma non ci sarà nessuna damnatio memoriae per voi. La vostra maledizione sarà nell’essere ricordati, per sempre. Come i peggiori. Senza nessun affetto, Mauro PS: Il testo è un po’ lungo forse vi siete fermati alla prima riga. Beh, per voi è sufficiente. Bacioni.
L’ingrato tuttavia non ha per Mauro Berruto parole esclusivamente positive.
Egli ha atteso troppi mesi a prendere posizione contro questi malnati politici da strapazzo, gentaglia che sta annientando con spregio ogni valore ancora sensato che questa infame nazione conservava.
Ha atteso, si è fidato, si è fatto convincere da chissà quale assurda visione, una visione che ora appare essere crollata sotto il peso della realtà, dura e dolorosa come una bastonata sulla schiena in un freddo giorno di gennaio.
Christian Longatti
Andrea Gunetti