MATTARELLA SFANCULA SALVINI

Sono 67 i migranti salvati dalla nave della Marina Militare “Diciotti”, trattenuti per oltre 48 ore, finché il garante della democrazia, capo delle Forze Armate, il Presidente Mattarella, non è intervenuto per riportare alla normalità una situazione che rischiava di diventare un caso politico che avrebbe potuto potenzialmente danneggiare ulteriormente la posizione dell’Italia a livello internazionale.

Cos’è accaduto di preciso in queste concitate ore? 

Domenica la nave Vos Thalassa, che appartiene a una società privata e gestisce la sorveglianza di una piattaforma della compagnia petrolifera francese Total, è intervenuta in soccorso di una barca di migranti in difficoltà in quanto nave più vicina al luogo dell’intervento ed in quanto le condizioni del natante da soccorrere erano tali da rendere umanamente obbligatorio un immediato intervento.

Pare che due migranti rispettivamente di nazionalità sudanese e ghanese, rendendosi conto che la Vos Thalassa sta cercando di riportarli in Libia per consegnarli alla loro guardia costiera (in realtà poco più di una milizia privata) vanno in escandescenze e terrorizzati a causa del trattamento che avrebbero avuto in Libia, minacciano il personale della nave che vista la situazione decidono di cambiare rotta e di contattare la guardia costiera Italiana.

A quel punto è stato allertato il ministero dei Trasporti, che a sua volta ha avvisato della situazione Salvini, che però ha fatto sapere che non avrebbe autorizzato lo sbarco della Vos Thalassa, colpevole secondo lui di avere anticipato l’intervento dei libici.
Alle 14.41 di lunedì è arrivata una nuova richiesta di aiuto da parte della Vos Thalassa, e poi un’altra ancora.
Al crescere della tensione a bordo, lunedì sera Toninelli ha autorizzato il trasferimento dei migranti dalla Vos Thalassa alla Diciotti «per motivi di ordine pubblico», una decisione non condivisa da Salvini.

Martedì, inoltre, si era diffusa la notizia che il comando della Guardia costiera avesse autorizzato l’approdo della Diciotti, ma Salvini ha rifiutato di nuovo di indicare un porto di arrivo.
Mercoledì diversi giornali hanno detto la Diciotti arriverà a Trapani in giornata. (FONTE: ilpost.it)
A questo punto salvini trasforma il caso in una propaganda mediatica e dai social inneggia a porti chiusi e “non sbarcheranno” o “tutti in manette”.
Si apre un caso politico che vede finalmente il governo opporsi alle sparate salviniane e prendere lentamente una posizione, seppur in punta di piedi, a favore dello sbarco dei profughi.

Il felpetta fa’ la voce grossa e sostiene che li vuole tutti in manette, senza rendersi conto che non è un giudice e non può decidere arbitrariamente l’arresto di nessuno (fortunatamente).

A questo punto la situazione è completamente sfuggita di mano ed interviene il Capo dello Stato che imponendosi in quanto Capo delle Forze Armate autorizza lo sbarco con buona pace del felpato nazionale e dei suoi leccaculo.

A questo punto tutti prendono le distanze dal diktat salviniano e si susseguono dichiarazioni a favore del Presidente della Repubblica e contro salvini, reo d’aver causato un pandemonio e di aver messo l’Italia in imbarazzo di fronte al mondo civile.

Se invece di usare i social network salvini avesse prudentemente e funzionalmente agito politicamente di sicuro i due responsabili della (ipotetica) bagarre che si era verificata a bordo della Vos Thalassa, sarebbero stati di certo presi in consegna dalle forze dell’ordine per accertamenti.
Con il suo comportamento ridicolo, sintomo di profonda ignoranza dei poteri che egli stesso ricopre, ha trasformato costoro da ipotetici criminali in sicure vittime.

Vittime del pressappochismo e dell’ignoranza, vittime della paura e della idiozia di un ministro e di una pletora di suoi sostenitori che definire umani ci è impossibile.

SOS NAVE DICIOTTI RICHIEDE ATTRACCO, SAVE OUR SOULS

Christian Longatti
Andrea Gunetti

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