M5S, IL MOVIMENTO DELL’ILLUSIONE

Nonappena i pentastellati comparvero sulla scena politica nazionale, guidati dai proclami altisonanti del loro mentore Beppe Grillo, ci rendemmo immediatamente conto che l’esperimento grillino si sarebbe concluso in breve tempo e malamente.
Le motivazioni di questa considerazione sono molteplici, lo scarso livello culturale degli eletti, le ideologie da setta che la Casaleggio & C imponeva ai suoi adepti, le regole interne assolutamente pazzesche, al limite dell’assurdo ed assolutamente discordanti con le intrinseche esigenze dell’essere umano.
Un guazzabuglio di idee scientocratiche e popolarcomuniste mixate con abilità dai bartender Di Battista e Di Maio, individui che dire imbarazzanti è poco, soprattutto il secondo, Ambra Di Maio. (Sgarbi docet).
Le ideologie di irreprensibilità imposte dalla Casaleggio, le esigenze di un sobrio apparire e le manfrine su vitalizi e costi della politica erano solo materiale da campagna elettorale, e noi ingrati lo abbiamo sempre sostenuto, malgrado i numerosi attacchi subiti dalle compagini grilline.
Queste fantomatiche maschere politiche che prevedevano la restituzione dei rimborsi elettorali, si scontravano con qualcosa che ha annientato partiti ed ideologie ben più importanti della loro, l’essenza dell’uomo.
Uomo che è mentitore e bugiardo, facile all’ira, avaro, corruttibile ed arrivista.
A queste caratteristiche, è vero, se ne accompagnano anche di positive, ma esse coesistono senza distinzione ed in ognuno di noi c’è la luce e l’ombra, ombra che a quanto pare moltissimi esponenti del movimento pentastellato hanno scelto di abbracciare, favorendo il loro benessere a quello della comunità, abiurando il “sacro giuramento” fatto ai loro elettori e sopratutto ai magister della Casaleggio & C.
Non hanno di fatto commesso alcun crimine di fronte allo stato, hanno semplicemente detto una colossale palla, come moltissime se ne sentono ogni giorno da politici di ogni schieramento.
Tuttavia una palla che detta da loro assume connotati inquietanti poiché adesso strisciano nel fango come tutti gli altri, hanno perso l’aurea divina dei protettori e dei santi, da questa bassa altezza gli rimarrà impossibile continuare a blaterare vuote parole di giustizialismo e pariteticità sociale.
Un movimento che muore quindi portandosi dietro i sogni e le speranze di chi ancora credeva in un’ideale positivo, anche se alla fine era solo un teatrino elettorale.

Christian Longatti
Andrea Gunetti

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