PIU’ CHE OPPOSIZIONE, COMODA POSIZIONE
Tanto rumore per nulla e quadretti di infima volgarità umana sono il corollario di uno scisma politico che ha dell’inquietante.
A distanza di oltre un mese dal profondo rimpasto di governo si incominciano a delineare le posizioni dei vari saltimbanchi del circo politico nostrano.
Partiamo dai vincitori, tralasciando Grillo, Di Maio o Zingaretti e Conte, parliamo del grande architetto, Renzi.
Probabilmente l’animale politico più capace degli ultimi anni, in grado di defilarsi quando necessario e pungolare quando possibile.
Spadroneggia la scena con chirurgica perizia, non che si trovi di fronte ad avversari di chissà quale calibro, gestendo con abilità le varie competenze ed i vari interessi dei poltronari di palazzo.
A tutti viene concesso lo zuccherino per stare buoni e tranquilli, come anche a salvini, che dalla comoda poltrona in opposizione che ora occupa può nuovamente fare quello che sa fare meglio, ovvero il giullare populista qual’è.
A lui rimessi i compiti di salvatore della patria per i quali non era per nulla tagliato e che ormai erano solo più un peso ingestibile.
Il “fumoso” movimento pentastellato, buono a raccogliere quella massa di consensi liquida che di giorno in giorno fluttua e si sposta di sottecchi sostenendo via via uno o l’altro leader è cardine in questo nuovo panorama politico e rappresenta quella maggioranza strana e quasi incomprensibile buona per garantire una solidità al governo.
A dimostrazione di queste speculazioni è il comportamento delle opposizioni.
Se esistesse una vera crisi, se davvero la tenuta democratica del paese fosse in discussione ci saremmo aspettati che il popolo nazionalista guidato da salvini scendesse in piazza.
Urla e grida davanti al parlamento, scioperi e rivolte.
Ovviamente tutto questo non è successo e non succederà, il motivo è semplice, il sistema è stato in grado di creare un rinnovamento funzionale estromettendo le logiche populiste che a conti fatti non rappresentano che una esigua minoranza.
Una minoranza che pur rumoreggiando ed inveendo contro tutto e tutti non è neanche in grado di difendere le idee in cui crede di credere.
Christian Longatti
Andrea Gunetti